US1102, 2011, printed paper installation, variable dimension

The work presented here is an installation composed of a cluster of double-sided printed sheets, sized like one-dollar bills. On one side, we see the image of a dog—seemingly gazing directly at the viewer—while the reverse shows a photograph of a factory, symbolizing the dual role of the worker-artist.

The chosen format is no coincidence: often, those who decide to pursue the path of an artist are forced to sacrifice time and resources in a second job to self-fund their research and exhibitions in a world that, unfortunately, increasingly fails to value the labor, ideas, and time of those who dedicate themselves to their artistic inquiry.

What we are faced with, then, is a kind of collective self-portrait—deeply personal, yet widely relatable to the vast majority of artists who find themselves living a double life, with money at its very core.

L’opera qui presente è un’installazione che si compone di un agglomerato di fogli stampati fronte-retro del formato di una banconota da un dollaro che raffigurano rispettivamente da un lato un cane, che sembra quasi guardare lo spettatore, e dall’altro la foto di una fabbrica a simboleggiare la figura ambivalente del lavoratore-artista. Il formato scelto non è casuale, molto spesso infatti chi sceglie di perseguire la strada dell’artista si trova costretto a dover sacrificare tempo e risorse in un secondo lavoro per poter autofinanziare la propria ricerca e le proprie mostre in un mondo che, purtroppo, sempre più frequentemente non dà valore al lavoro, alle idee e al tempo di chi si impegna per poter portare avanti la propria indagine artistica. Siamo quindi davanti ad una sorta di autoritratto collettivo, personale ma condivisibile da quasi la totalità degli artisti che si trovano a vivere una doppia vita il cui fulcro centrale è proprio il denaro.